Trieste - La Stazione Marittima sul Molo Bersaglieri
e il monumento a Nazario Sauro

Stazione Marittima - Bassorilievo femminile e maschile (1930) realizzato dallo scultore Franco Asco (Trieste 1903 - Trieste 1970)

Nel 1924 l'amministrazione dei Magazzini generali decide di costruire a Trieste una stazione marittima per navi passeggeri. Il Governo fascista inserisce questa costruzione tra le opere pubbliche di immediata esecuzione su progetto degli architetti triestini Giacomo Zamattio ed Umberto Nordio. L’area prescelta è quella occupata dai magazzini 41 e 42 (che, durante la dominazione asburgica, erano principalmente destinati a deposito dei vini di importazione dal Regno d'Italia)
Nel 1927 Zamattio muore lasciando la progettazione nelle mani di Nordio che rivede tutto l'edificio. Umberto Nordio risolve con felice risultato i problemi posti da tanti vincoli, sfruttando le caratteristiche del cemento armato che consentono l'eliminazione del secondo ordine di pilastri, semplificando il frontone che verrà completato ai lati dell'orologio da due grandi bassorilievi. La personale concezione dell'arte di Nordio portò lo stesso a curare direttamente l'estetica di ogni dettaglio dell'opera, ivi compresi i lampadari e le pavimentazioni.
Nel 1933 l'edificio viene riconosciuto da "Emporium", celebre rivista italiana di arti e grafica, come una delle cinque opere che ha segnato l'inizio dell'architettura moderna in Italia.
Nordio elabora tra il 1926 e il 1928 un progetto che prevede la parziale demolizione dell'hangar 41, le cui fondazioni verranno utilizzate dal nuovo corpo di fabbrica, e la conservazione dell'hangar 42, tuttora esistente. Vista la sua particolare posizione lungo le Rive, poco distante dalla piazza dell'Unità, il prospetto principale assume un carattere monumentale

Il progetto viene approvato nel luglio 1928, dopo due anni di lavoro e ripetute richieste di modifiche estetiche della facciata e di variazione dei corpi centrali e dei prospetti laterali. Questi infatti sono ripensati dal progettista e caratterizzati da una lunga teoria di arcate, di cui è visibile l'elemento strutturale. Il molo Bersaglieri viene trasformato e modificato strutturalmente per consentire l'attracco dei transatlantici sulla nuova banchina a Sud e quello delle navi minori a Nord. Nell'aprile 1930 Nordio elabora i progetti per l'allestimento degli interni, in coerenza con una concezione del linguaggio architettonico quale linguaggio della buona qualità dell'opera, dalla configurazione generale fino ai minimi dettagli, e il 28 ottobre dello stesso anno la stazione marittima viene inaugurata. (Fonte: http://architetti.san.beniculturali.it e Wikipedia) Attualmente la struttura è utilizzata anche come palazzo congressi e sede di manifestazioni culturali.

Riva Nazario Sauro da via A. Boccardi a piazza Venezia denominazione avuta dal 1918 a ricordo del capitano marittimo. Precedentemente chiamata Riva dei pescatori, che in quest'area si fermavano a rammendare e asciugare le loro reti, tra il 1915-18 cambiò il nome in Riva Tegethoff (Wilhelm von Tegethoff 1824-1891)Lungo la riva si trova il molo della Porporella (nome che veniva dato, in tutta la penisola, a moli antichi rovinati o scomposti), di dimensioni modeste. Dopo la costruzione del Casino della Sanità Marittima, demolito nel 1909, prenderà il nome di "molo della Sanità". Il piccolo molo della Sanità con il tempo assumerà nuove dimensioni, di circa 76 metri di larghezza per 230 metri di lunghezza sul quale verranno eretti, fondati su opportune palificazioni, i due magazzini n° 41 e n° 42. Il 3 novembre 1918 sbarcarono i bersaglieri italiani e dal 1923 verrà chiamato "molo dei Bersaglieri". (Fonte: Margherita Tauceri)

Di fronte alla Stazione Maritima c'è il monumento a Nazario Sauro (1880-1916 - Medaglia d'oro al valor militare alla memoria) in bronzo realizzato dallo scultore triestino Tristano Alberti (1915-1966).
Il monumento fu collocato di fronte alla Stazione marittima in occasione del 50° anniversario della morte dell'eroe capodistriano, giustiziato il 10 agosto 1916 a Pola dalle autorità militari asburgiche per alto tradimento, dopo un drammatico processo.


Irredentista e mazziniano, figura popolarissima nella penisola istriana, Sauro si era arruolato volontariamente nella Regia marina italiana dove, prima della cattura, aveva raggiunto il grado di tenente di vascello.



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